Via Lago Carezza, a Picciola di Pontecagnano, è la strada che lambisce il confine sud della pista dell’aeroporto Costa D’Amalfi. Passandoci si possono seguire gli avanzamenti della pista, insieme agli sbancamenti del terreno e alle demolizioni delle case che lì insistevano e che negli anni sono state espropriate. Colpisce, dunque, il fatto che da un paio di mesi l’amministrazione comunale picentina, anche se è poco più di una interpoderale, tutta sconnessa, abbia scelto di rinnovare completamente sia la segnaletica verticale – c’è rappresentato l’intero bacino idrografico italiano dal Lago di Lucrino a quello di Varese, passando per quello di Lesina, quello di Bracciano e quello di Lugano – sia i numeri civici, che spesso corrispondono ad indirizzi che non esistono più. Come sicuramente gli assessorati
Non è l’unica “stranezza” di quella strada: le buche e i rappezzi visibili, infatti, sono il risultato dei lavori dell’Asis, cominciati un paio di anni fa, e cantierati – ci dicono un paio di residenti della zona – la scorsa estate. Anche le nuove tubature dell’acquedotto – lavori per qui i fondi erano stati stanziati da molto tempo e che rischiavano di essere perduti – sono allacciate non a case, villette o capannoni ma a cumuli di macerie e mattoni.
Come questa cosa sia possibile più che un mistero è la dimostrazione, plastica, che gli enti coinvolti nel ridisegno di quest’area non parlino tra loro.