Traffico passeggeri e merci in aumento nei porti di Napoli e di Salerno, mentre calano i passeggeri delle navi da crociera. Le cifre sono contenute nel bilancio consuntivo 2017 delle Autorità portuali di Napoli e Salerno, l’ultimo separato prima della fusione” del 1° gennaio 2018 nell’Autorità di sistema del Mar Tirreno Centrale.
Nell’ultimo anno, il 2017, in cui le due autorità portuali figuravano separate, i porti di Napoli e Salerno hanno chiuso il bilancio consuntivo con un avanzo di gestione di oltre otto milioni di euro, superiore di oltre 5 milioni al 2016.
Di più: entrambi hanno avuto un cospicuo aumento del traffico passeggeri e merci. Una flessione si è registrata solo riguardo ai passeggeri delle navi da crociera.
Più nel dettaglio: il porto di Napoli ha chiuso il 2017 con un incremento del +1,87% rispetto al 2016 del traffico passeggeri, passando da 6.562.325 a 6.684.772 unità. In flessione consistente, invece, i passeggeri delle navi da crociera, -31% rispetto all’anno precedente. In crescita il traffico merci: il 2017 ha registrato incrementi del 5,46% per quanto riguarda i container movimentati (da 483.481 teus nel 2016 a 509.876 teus nel 2017) e dell‘8,69% delle merci movimentate in tonnellate (da 5.085.742 tonnellate nel 2016 a 5.527.916 tonnellate nel 2017).
Il porto di Salerno ha registrato un incremento del 13% per quanto riguarda il traffico passeggeri, passando dai 660.139 del 2016 ai 746.212 del 2017. Si tratta del valore più alto raggiunto nello scalo, ben al di sopra dei 687.268 passeggeri del 2015. Anche il traffico merci ha continuato a crescere: il 2017 registra incrementi da record raggiungendo, per la prima volta, circa 15 milioni di tonnellate di merci movimentate, con un incremento pari al 14% rispetto al 2016. I settori che hanno registrato i maggiori incrementi sono quelli dei container e dei rotabili.
Secondo il presidente dell’Autorità di sistema del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, «anche alla luce dei primi risultati conseguiti la riforma della governance portuale va considerata come un’opportunità da cogliere pienamente, non per conservare gli attuali livelli di efficienza e competitività dei singoli scali, ma per accrescerli, puntando su una piena integrazione tra i porti di Napoli, Salerno, Castellammare di Stabia e gli altri porti minori che fanno capo alla medesima Autorità di sistema valorizzando le specificità di ciascuno. Solo attraverso questa strada – conclude Spirito – si potranno reperire le risorse finanziarie per realizzare gli interventi di cui ha bisogno il sistema portuale campano per accrescere ulteriormente i suoi traffici e creare nuova occupazione»
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