Porto di Salerno, Usb: “basta “far west”

Anna Sarno

“Lavoro precario con stipendi e turni di lavoro al limite della povertà”, Il messaggio arriva dai portuali, dall’Unione Sindacale di Base. “ Nel porto di Salerno la pratica dell’autoproduzione, è diventata ormai pratica sistematica. Un modus operandi intollerabile e fuorilegge, che crea numerose criticità sia per il personale marittimo, “costretto” a svolgere mansioni aggiuntive, ma anche e soprattutto per i lavoratori portuali che dovrebbero occuparsi di tutto il ciclo di lavoro”. L’Usb Porti denuncia “una situazione generale molto preoccupante circa l’organizzazione del lavoro all’interno della Culp “Flavio Goia” e non solo, che va anche ad incidere anche sull’utilizzo del personale portuale Intempo, che da anni vive una situazione di precarietà.Complici le tariffe sempre più basse imposte dai grandi armatori e accettate dalle stesse Autorità Portuali, l’assenza di integrativi adeguati, si arriva ad un esubero di turni e carichi di lavoro massacranti per alcuni anche a discapito di chi invece avrebbe assolutamente diritto ad avere un salario dignitoso ed un numero di turni accettabile”. L’USB Porti, recentemente costituito anche a Salerno, ha deciso di mettere in campo una vertenza su questi temi sia a livello locale ma anche e soprattutto a livello nazionale. Nei prossimi giorni, dopo aver aperto un canale di interlocuzione con tutti i soggetti interessati, decideranno insieme ai lavoratori quali mobilitazioni porre in essere per affrontare questa situazione ed arrivare ad un percorso di stabilizzazione del personale precario nel porto di Salerno.

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