Prefettura di Salerno lavora a protocollo sui giovani

Alessandro Ferro

Si è riunito questa mattina in Prefettura a Salerno il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dopo i recenti episodi di cronaca verificatisi in diverse zone della città di Salerno. All’incontro hanno preso parte, insieme al Prefetto Francesco Russo, l’Assessore alla sicurezza del comune di Salerno, Claudio Tringali, accompagnato dal Comandante della Polizia Municipale, Rosario Battipaglia, il Questore di Salerno, Giancarlo Conticchio, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Filippo Melchiorre, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Oriol De Luca.
Nel corso della riunione è stata evidenziata la tempestività e l’efficacia della risposta da parte delle forze di polizia rispetto ai recenti episodi delittuosi che hanno coinvolto Salerno, soprattutto nell’ultimo scorcio di agosto.
Sul versante delle attività di prevenzione, il Prefetto Russo ha sottolineato che, per quanto riguarda il delicato e attualissimo tema della “malamovida”, si stanno mettendo in campo importanti iniziative, anche innovative, che coinvolgeranno per primo proprio il comune capoluogo.
Per affrontare la problematica in tutte le sue complesse sfaccettature la Prefettura di Salerno ha avviato, nello scorso mese di agosto, un tavolo trasversale, cui partecipano le istituzioni più rappresentative, tra queste in prima linea è impegnato proprio l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Salerno insieme alla Camera di Commercio e alle associazioni di categoria dei commercianti e degli esercenti. Nel corso degli incontri avvenuti negli ultimi giorni, sono state poste le basi per poi siglare un apposito protocollo sottoscritto dai partecipanti al tavolo, finalizzate a rafforzare, attraverso una più stretta collaborazione con i gestori dei locali, le strategie di prevenzione dei fenomeni illegali connessi alle attività di intrattenimento e realizzare concrete iniziative per la diffusione tra i più giovani della “cultura del divertimento sano”.
La firma del Protocollo sarà un punto di partenza per affrontare il tema del disagio giovanile a tutto tondo, partendo innanzitutto dalla prevenzione, atteso che il fenomeno non si manifesta solo con il consumo smodato di alcolici e sostanze stupefacenti ma anche attraverso la violenza delle “baby gang”, fino ad arrivare al pericolosissimo e subdolo cyberbullismo, favorito dalla grande facilità di accesso dei ragazzi ai social media.

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