L'Usb presidia pacificamente l'ingresso dell'Ospedale Ruggi d'Aragona a Salerno, chiedendo l'assunzione di tutti i precari e impegni precisi per una sanità pubblica. Molti i lati oscuri dell'assistenza anche nel nosocomio diretto dal dott. D'Amato.
Decenni di tagli, privatizzazioni e precariato hanno prodotto un Servizio Sanitario Nazionale che, nonostante gli sforzi degli operatori, vacilla sotto i duri colpi di un'emergenza senza confini. L'Unione Sindacale di Base non risparmia critiche ad un'assistenza che fa acqua da tutte le parti, anche in Ospedale a Salerno. Ecco perché oggi hanno presidiato l'ingresso del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona.
I sindacati chiedono l'assunzione di tutti i precari ma soprattutto il ritorno alla missione originaria della sanità pubblica, fatta di responsabilità, qualità dei servizi e attenzione ai pazienti.
Ed invece, spesso si assiste al paradosso di diritti fatti passare per concessioni: come nel caso della vaccinazione diretta dei soggetti fragili, trapiantati o dializzati. Dopo aver fatto spallucce per settimane, mentre nel resto d'Italia e della Campania gli ospedali vaccinavano i pazienti con queste caratteristiche che avevano già in cura, al Ruggi il direttore D'Amato si è deciso con ritardo, ha avviato una campagna doverosa nei confronti dei soggetti fragili già in carico, ma se n'è intestato il merito manco fosse una medaglia da appuntare al petto.
Ribadiamo che la vaccinazione anti-Covid per fragili, trapiantati e dializzati era un dovere, morale oltre che sanitario: questi pazienti non devono dire grazie a nessuno, perché il vaccino in Ospedale è un loro diritto non una concessione di qualcuno.