Prestazioni sanitarie a pagamento, l’ira dei pensionati della Cisl Salerno

Redazione

L’esaurimento dei fondi relativi al primo trimestre 2019 per il pagamento delle prestazioni sanitarie presso le strutture private convenzionate presto imporrà la sospensione di alcune prestazioni sanitarie presso i centri privati convenzionati. «Continuavamo a pensare che il periodo più difficile per la sanità nella nostra Regione fosse ormai alle spalle e invece, anche quest’anno come in passato, si sono esauriti i fondi per le analisi», ha detto Giovanni Dell’Isola, segretario generale della federazione pensionati della Fnp Cisl. «Ripetiamo sempre le stesse cose da anni ormai. Dunque i cittadini e soprattutto gli anziani e pensionati si ritroveranno presto davanti al non esaltante bivio che si ripropone da anni: sostenere a proprie spese gli esami diagnostici o rinunciarvi, in quanto spesso i tempi di prenotazione presso le Asl sono eccessivamente lunghi», ha spiegato Dell’Isola. Il sindacato pertanto riporta nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica ed in particolar modo del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. «E’ fondamentale un suo rapido e decisivo intervento per garantire l’erogazione delle prestazioni sanitarie alle fasce più deboli, come i malati cronici, i pensionati e i non autosufficienti. Del Governatore apprezziamo la sensibilità e l’impegno già attuato in passato su vicende analoghe. Diversamente gli anziani dovranno continuare a decidere se fare la spesa o curarsi, come purtroppo avviene da troppo tempo. Siamo perciò fiduciosi in un decisivo intervento del presidente De Luca per reperire le risorse necessarie in grado di garantire i livelli essenziali dell’assistenza sanitaria in Campania, evitando che a farne le spese siano ancora una volta i più deboli e soprattutto gli anziani e i non autosufficienti, che da tempo sono oggetto di un vero e proprio processo di emarginazione nel nostro Paese,come dimostrato dalla recente legge di bilancio in cui per fare cassa sono state prelevate circa 4 miliardi di euro su milioni di pensioni di circa 1.200 euro al mese, regolarmente pagate con i contributi previdenziali del proprio lavoro ».

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