Sta scuotendo un’intera comunità il caso degli abusi sessuali che avrebbero subito dei ragazzini di Cetara. Abusi che- a quanto pare- erano noti a molti senza che sia scattata, però, nessuna riprovazione sociale. Ciò che sarebbe accaduto a Cetara, nei bagni del campo sportivo o addirittura in piazza, non può passare sottotraccia non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche e soprattutto sotto il profilo sociale. Perché se è vero che un gruppetto di minorenni è stato sistematicamente adescato da due persone per commettere abusi sessuali dietro il pagamento di somme di denaro e se è vero che- a quanto pare- tutti più o meno sapevano, allora siamo ben oltre la necessità di reprimere e punire un reato; bisognerebbe analizzare i contesti familiari di questi ragazzi, dei loro aguzzini, nonché l’ambiente collettivo di una comunità che non solo non ha prodotto una denuncia forte, ma non sembra neanche aver mostrato aperta riprovazione e condanna morale, primo deterrente, prima barriera ad un certo tipo di comportamenti che se spinti oltre possono essere censurati e sanzionati soltanto dal codice penale. Insomma, a Cetara per quegli abusi su ragazzi anche infraquattordicenni non sembra sia montato uno scandalo, anche perché gli stessi ragazzini avrebbero provato a ridimensionare i fatti, negando di aver preso parte ai giochi erotici con il giovane schizofrenico di 27 anni e con il conoscente più maturo di 57 anni arrestati qualche giorno fa. La risposta ai Carabinieri che conducevano le indagini su impulso del pm Elena Guarino della Procura di Salerno era sempre la stessa, del tipo: «io non c’ero, ma altri sì». A sbloccare la situazione sarebbe stata la testimonianze decisiva dello zio di una delle vittime, ma c’è un altro aspetto che dovrebbe allarmare: il silenzio su questa storia di abusi si era imposto anche perché giravano parecchi soldi. Secondo una prima stima, i ragazzini avrebbero intascato fra i tre ed i quattromila euro in tutto. Ogni incontro veniva pagato in media venti euro. Tanti denari, a quell’età ed ancor di più ci si domanda come le famiglie non ci abbiano fatto caso. Venerdì i due arrestati compariranno davanti al gip Stefano Berni Canani ma delle due posizioni quella più grave potrebbe rivelarsi a carico del 57enne, che avrebbe approfittato del giro messo in piedi dal giovano con problemi mentali (attualmente detenuto a Villa Chiarugi) per abusare gratis dei ragazzini. Ma questo può essere accertato solo nelle sedi competenti. https://www.youtube.com/watch?v=KUO4dNHr-s4
Presunti abusi su minori a Cetara: venerdì gli arrestati davanti al gip
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