Il secondo tempo della Festa dei Lavoratori conferma il trend del corteo mattutino a Nocera Inferiore. A Battipaglia la piccola sala del centro sociale di Via Guicciardini appare piena in ordine sparso, con le sedie occupate dai soli delegati sindacali per un dibattito che aveva l’ambizione di mettere a fuoco le dinamiche dello Stato Sociale nel contesto europeo.
Questione di grande interesse teorico, ma forse di scarso impatto pratico in termini di appeal per gli stessi lavoratori, assenti in larga parte così come era già accaduto qualche ora prima al tradizionale corteo di Cgil-Cisl-Uil a Nocera. Eppure, la scelta di Battipaglia era simbolica oltre che significativa, in uno dei distretti industriali salernitani maggiormente in crisi dove non si contano le dismissioni e le chiusure, non ultime quelle di Treofan e Cooper Standard.
«I dati dell’Istat sul tasso di disoccupazione in Italia e in Campania confermano che siamo di fronte ad una recessione sotterranea», rilevano i sindacati. «Al di là della deindustrializzazione e dello smantellamento di alcuni apparati produttivi si registra una forte richiesta di lavoro, soprattutto tra i giovani, a fronte della quale c’è purtroppo una scarsa offerta e allo stesso tempo non si registra una spinta decisiva nelle politiche del governo ed il reddito di cittadinanza non è la misura che può dare risposte al problema».
Al solarium di Santa Teresa si volta pagina, in un tripudio di musica e colori, con quaranta associazioni a portare il proprio messaggio in piazza e sul lungomare e tanti gruppi locali ad esibirsi davanti a tanti giovani e tante famiglie, di ogni estrazione e provenienza geografica. Qui pare non avvertirsi la crisi economica decennale che ha portato in Campania l’occupazione al minimo storico (45%), ben al di sotto della media nazionale al 62%. Per Cgil, Cisl e Uil non serve assistenza, ma politiche e strumenti per uno sviluppo strutturale e duraturo che producano occupazione di qualità e crescita economica.
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