Gli imputati tutti, a partire dal sindaco sospeso, Franco Alfieri, restano ai domiciliari

Processo appalti Capaccio-Paestum, resta a Salerno

Lo ha deciso la Cassazione che ha rimandato la competenza territoriale al Tribunale salernitano
Francesca Salemme

Il processo sui presunti appalti pilotati a Capaccio Paestum resta a Salerno. Non solo: tutti gli imputati, a partire dal sindaco sospeso Franco Alfieri, rimangono agli arresti domiciliari. Questa la decisione assunta dalla Cassazione dopo alcune ore di camera di consiglio. La Suprema Corte ha rigettato totalmente i ricorsi presentati dai legali dei coinvolti nel primo filone dell’inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Salerno, che si erano opposti alla decisione del Riesame di rigettare la richiesta di revoca o attenuazione della misure cautelare per il già citato primo cittadino sospeso Alfieri, sua sorella Elvira, lo staffista Andrea Campanile, Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria della Dervit e il funzionario comunale Carmine Greco. Ora bisognerà attendere le motivazioni della Suprema Corte; mentre la questione relativa alla competenza territoriale dovrà dirimerla definitivamente il Tribunale di Salerno ovvero il giudice di merito, il 20 marzo, in occasione della prossima udienza.

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