Processo Chicca: condannato a 21 mesi l’uomo che uccise la cagnetta

Redazione

Dovrà pagare anche 1000 euro di risarcimento alle associazioni

Un anno e nove mesi di reclusione per maltrattamento ed uccisione di animali. Questa la sentenza emessa in primo grado dal giudice Paolo Valiante, nei confronti di Antonio Fuoco, l’uomo che uccise la cagnolina Chicca il 15 febbraio 2017.

Ventuno mesi, anche più dei sedici chiesti dal pubblico ministero.

Il legale di Fuoco ha già preannunciato che farà appello ma, in ogni caso, si tratta di un verdetto esemplare, con pochi precedenti in materia. Infatti, malgrado la riduzione che gli spettava per aver scelto il rito abbreviato, la pena è stata comunque considerevolmente aumentata in quanto il soggetto era recidivo. Significativa, inoltre, anche l’entità del risarcimento danni che il giudice ha attribuito in favore di ciascuna parte civile, 1000 euro, oltre alle spese per i relativi legali, riconoscendo, in questo modo, valore alla tutela degli animali che perseguono le associazioni che si sono costituite parte civile.

L’udienza è cominciata con una lettera di scuse da parte di Antonio Fuoco.

Successivamente alla discussione delle associazioni animaliste, ha preso la parola il difensore dell’imputato chiedendone l’assoluzione. “Aberranti le argomentazioni del legale, secondo le quali gli animali non sono esseri senzienti e nella cultura cattolica. Tutta la difesa è ruotata intorno al concetto in fondo è solo un animale” ha detto a fine udienza Paola Contursi dell’Associazione DPA Onlus- Difesa Protezione Animali che insieme alle altre associazioni ha animato il sit-in davanti alla cittadella giudiziaria. Le motivazioni della decisione saranno rese note entro quindici giorni. Una sentenza, quella di oggi, che ribadisce l’importanza di denunciare sempre tutti gli episodi di violenza nei confronti degli animali.

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