processo a febbraio, il Codacons si è costituito parte civile

Processo dischetti di plastica in mare: 8 rinvii a giudizio per disastro ambientale

era l'inizio del 2018 e dal depuratore di Varolato ne fuoriuscirono milioni
Francesca Salemme

Sono stati rinviati a giudizio gli 8 indagati per il disastro ambientale che nel 2018 si verificò a Capaccio Paestum, quando dal depuratore di Varolato fuoriuscirono milioni di dischetti carrier finiti per gran parte in mare. La decisione è giunta ieri dal Gup del Tribunale di Salerno che ha accolto, quindi, la richiesta della Procura. Dopo alcune settimane in cui più tratti costieri del Mar Tirreno – con picchi nei pressi dell'isola di Ischia, sul litorale campano e su quello laziale tra Fiumicino ed Anzio e poi su, fino in Sardegna, Corsica e Ville France sur la Mere (Nizza) – vennero invasi da dischetti di plastica, il mistero della loro provenienza fu risolto dal lavoro delle strutture centrali e periferiche del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera che accertò, nelle vicinanze di un impianto di depurazione collocato in prossimità della foce del Sele e sugli argini del fiume, una forte concentrazione di questi filtri.

A quasi tre anni dall'evento nel processo partito a carico dei responsabili nonché dei direttori tecnici e dei lavori dell'impianto di depurazione situato nel Comune di Capaccio gestito dalla società a.s Paistom si è costituito parte civile anche il Codacons:"I milioni di pezzi di plastica finiti in mare nei primi mesi del 2018 hanno determinato una compromissione e un deterioramento di acqua, terra, compromettendo lo stato ambientale di innumerevoli parchi marini con conseguenze letali per molte specie animali. I fatti sono stati considerati talmente gravi dal PM che nel corso dell'udienza ha chiesto ed ottenuto la modifica del capo di imputazione da inquinamento ambientale a disastro ambientale ai sensi dell'art. 452 quater c.p. – commenta l'Avv. Marchetti che si è costituito per l'associazione, rilevando anche come, ad ora, siano ancora "assenti il Comune di Capaccio-Paestum e l'Ente Parco del Cilento, che ad ogni modo sono ancora in tempo a costituirsi
perché il processo dinnanzi al collegio si aprirà a metà Febbraio."

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