PMA è una sigla che molti non conoscono. Significa procreazione medicalmente assisitita e nella sua brevità e laconicità nasconde tecniche, norme, sentenze ed emozioni. E se queste ultime riguardano quanti – per i più svariati motivi – non riescono a fare figli, i testi normativi (e le polemiche che alcuni di essi scatenano, basti pensare alla legge 40/2004 per la quale fu organizzato anche un referendum abrogativo) coinvolgono il legislatore, quindi il Parlamento e prima ancora la politica. Le sentenze (che ) sono argomento per giuristi e magistrati mentre le tecniche sono materia di medici e specialisti. Perché mentre si parla frequentemente di fecondazione assistita (che invece riguarda solo la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo) la procreazione medicalmente assistita comprende tutte le metodiche che permettono di aiutare gli individui a procreare, siano esse chirurgiche, ormonali, farmacologiche o di altro tipo. Ai sensi della legge italiana 40/2004, fanno parte della Procreazione Medicalmente assistita tutte le metodiche di Primo (inseminazione intrauterina), di Secondo (FIVET e ICSI) e di Terzo livello (metodiche che richiedono il prelievo chirurgico degli spermatozoi). Si parlerà delle nuove frontiere nelle tecniche della procreazione medicalmente assistita nel workshop medico, organizzato dal Centro Fertilitas MRDS, che si svolgerà giovedì prossimo, 10 dicembre, al Grand Hotel Salerno.
Procreazione assistita, un convegno in città
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