Partita ufficialmente nell’autunno del 2013, la metropolitana di Salerno ha sempre fatto parlare di sé, in positivo ed in negativo, tanto che le dichiarazioni fatte ieri a LiraTv dal presidente della Regione Vincenzo De Luca sono solo le ultime in ordine di tempo di una lunga serie di commenti e notizie su una delle tratte su ferro più chiacchierate del Paese. Sono lontani anni luce i tempi della vecchia giunta regionale di centrodestra, che ha sempre mal sopportato quella che non chiamava neppure metropolitana, semmai “trenino urbano” con una locuzione dispregiativa che suscitò- non più tardi di tre anni fa- un’aspra polemica tra Regione e Comune. Ma l’assessore regionale ai trasporti dell’epoca, il prof. Sergio Vetrella, non mancò di polemizzare anche con un suo collega accademico- allora rettore dell’Università di Salerno, per la revoca del finanziamento alla bretella ferroviaria di Fisciano che avrebbe rappresentato- di fatto- il prolungamento della metropolitana da Salerno a tutta la Valle dell’Irno. Durissimo fu lo scontro tra Vetrella ed il rettore Raimondo Pasquino, così come lo stesso De Luca- all’epoca nelle vesti di sindaco di Salerno- sulla metropolitana è stato spesso costretto a sfoderare il classico muso duro. Tutto questo per dire che, se davvero dovesse andare in porto l’accordo per allungare la metro a sud verso l’aeroporto di Salerno e a nord verso l’area partenopea, allora tutte queste polemiche le potremmo davvero consegnare al passato, guardando ad un futuro in cui prendendo il treno metropolitano in una delle stazioni a Salerno città- ad esempio- sarà possibile raggiungere il Costa d’Amalfi, ma anche la zona industriale, Case Rosse e Pontecagnano. E se invece ci dirigessimo verso nord, potremmo andare oltre l’imbuto di Via Vernieri per raggiungere i comuni della Valle dell’Irno ma anche l’aeroporto di Napoli-Capodichino, raccordandoci con l’intera rete ferroviaria regionale. Un programma ambizioso, che vede una tappa già nei prossimi giorni con la firma congiunta tra Regione-Aeroporti-Ferrovie dello Stato. Un primo passo, tutt’altro che trascurabile.
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