Pronto Soccorso Ruggi, scende in campo la FP CGIL Salerno

Francesca De Simone

Dura presa di posizione della FP CGIL di Salerno, all’indomani dello scandalo che ha coinvolto il Pronto Soccorso del Ruggi: il sindacato evidenzia come al centro del dibattito siano finite le problematiche già da tempo sottolineate e come adesso occorra necessariamente l’apertura di una discussione tra istituzioni e parti sociali. «Ad oggi – scrive la FP CGIL di Salerno – gli unici a pagare le conseguenze dello scontro politico e dello scandalo mediatico sono purtroppo i cittadini, che si rivolgono quotidianamente al servizio pubblico per ricevere le cure, e i lavoratori del Ruggi, buttati nel tritacarne in una rappresentazione “distorta” rispetto al loro reale lavoro quotidiano, fatto di umanità, professionalità, e abnegazione in condizioni strutturali sicuramente non a loro imputabili». Viene, quindi, rimarcato come i sindacati da tempo avessero chiesto un cambio di passo all’azienda, con il potenziamento degli organici e la revisione strutturale del Pronto Soccorso, senza mai avere nessuna possibilità di confronto. Si dovrebbe partire – suggerisce la FP CGIL – dalla necessità di decongestionare la struttura e immaginare l’attivazione di una lungodegenza, per riuscire anche a liberare, così, parte dei posti in barella. Viene consigliata pure l’adozione di specifiche misure organizzative aziendali e interaziendali in grado di garantire un rapido trasferimento dei pazienti dai centri Hub di riferimento ai centri Spoke, con l’obiettivo prioritario di decongestionare quelli a maggior afflusso di pazienti. Infine, la necessità di organizzare due stanze, una dedicata ai pazienti in attesa di ricovero, “admission room”, ed una per favorire il flusso in uscita, “discharge room”. “Si tratta solo di esempi di ciò che ci si aspetta da una discussione politica” – scrive la FP CGIL. In chiusura, la difesa dei lavoratori: “gli operatori sanitari meritano rispetto, fiducia e supporto. Chi vorrà continuare a scaricare responsabilità su di loro troverà un sindacato pronto alla mobilitazione”.

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