Proposta Aspat, tetto unico di spesa per la specialistica ambulatoriale

Redazione

La Regione accoglie la proposta di tetto unico di spesa per la specialistica ambulatoriale avanzata dall’Aspat. A comunicarlo è la stessa Associazione Sanità Privata Accreditata Territoriale, attraverso una nota, in cui il presidente Pierpaolo Polizzi afferma di aver “valutato positivamente la circolare di Postiglione, direttore generale della Regione, che ha accolto la proposta di Tetto unico regionale di branca (TURB), disponendo così la cessazione temporanea dei limiti di spesa di ciascuna branca/ASL, restituendo responsabilità in capo ai medici prescrittori e stroncando l’incivile fenomeno della transumanza degli assistiti in mobilità passiva”. L’Aspat continua la sua battaglia per sollecitare soluzioni per programmare bene il fabbisogno ed evitare i continui stop “non più sopportabili dai cittadini e dalle strutture”. L’Associazione ha prodotto un report dettagliato concernente il monitoraggio dei tetti di spesa del primo trimestre 2019, con la specifica al giorno 9 marzo, per ciascuna ASL e per ciascuna branca specialistica dell’interruzione delle prestazioni. “Dall’analisi si evidenzia, con estrema chiarezza, che – sottolinea il direttore Gaetano Gambino – in quasi tutte le ASL, ad eccezione di Avellino e Benevento, alla data attuale, risultano già esauriti in particolare i budget del laboratorio di analisi, della cardiologia e della radiologia, che rappresentano i maggiori volumi di prestazioni richiesti dai prescrittori”. Effetti che, secondo gli studi e l’esperienza ASPAT, si concretizzeranno “nella rinuncia alle cure ed alla prevenzione, con costi che saranno maggiori per il pubblico, e con ulteriore ingolfamento delle liste di attesa”. “Anche quest’anno si conferma come lo stop ergativo– affermano i vertici ASPAT – riguardi 30/45 giorni a trimestre in analogia agli anni precedenti e quindi si verificherà ancora tre volte nel corso 2019″. La specialistica ambulatoriale per la radiologia, per esempio, si è già interrotta a Salerno, il 4 marzo scorso, ma anche a Napoli ed a Caserta. Drammatico il quadro per la cardiologia. A Napoli 1 centro il blocco è al 16 febbraio, alla Napoli 2 Nord al 18 febbraio, all’Asl Napoli 3 al 26 febbraio ed a Salerno al 9 marzo. Il diritto alla salute dei cittadini è chiaramente a rischio. Ed è per questo che l’Aspat nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme sollecitando la ricerca di nuove soluzioni.

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