Dalla tarda serata di ieri sera i tir ed i loro autisti avevano bloccato l'autostrada, mandando in tilt sia il tratto campano dell'A1, nel tratto che dal casello conduce alla Salerno-Reggio e fino alla barriera di Napoli Nord a Caserta, sia la la Nola – Villa Literno, sia l'A30, alla barriera di Mercato San Severino.
Nola e il suo hinterland sono isolate.
Si sono formate code per decine di chilometri e anche la Strada Statale 7bis è diventata impraticabile. Molti automobilisti sono stati costretti a usare le strade secondarie per raggiungere i Comuni dell'hinterland nolano, a partire da Marigliano fino alla città bruniana.
"Con l'85% delle merci che viaggia su strada lo sciopero dei Tir, con i blocchi stradali, provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all'industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione" afferma Coldiretti.
L'organizzazione agricola sottolinea che è "una situazione che aggrava le già pesanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime, l'energia e la capacità di auto approvvigionamento alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali con accaparramenti, speculazioni e limiti alla circolazione delle merci e venti di guerra in Ucraina che soffiano sui prezzi di gas e carburanti. Oltre a un rischio di dover buttare I prodotti salvati nelle campagne dalla difficile situazione climatica a preoccupare- sostiene Coldiretti- è anche l'impatto sulle esportazioni con i concorrenti stranieri pronti a prendere lo spazio del made in Italy sugli scaffali di negozi e supermercati all'estero mettendo a rischio il record di 52 miliardi di export agroalimentare realizzato nel 2021.
"Occorre trovare – scrive ancora l'associazione – una soluzione immediata per rimuovere i blocchi stradali e consentire la ripresa dei ritiri dei prodotti nei magazzini e la consegna ad industrie alimentari e distribuzione commerciale".
Coldiretti conclude sottolineando che sullo "scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea".