Pusher gambizzato: chiesta condanna a 12 anni per Stellato

Francesca De Simone

Il controllo delle piazze di spaccio sarebbe stato alla base della gambizzazione del pusher Mautone, meglio noto come “Scriscietto” avvenuta nel luglio del 2020, ad opera, secondo la ricostruzione della Dda di Salerno, di Giuseppe Stellato, detto “Papacchione” per il quale ieri il pm ha chiesto la condanna a 12 anni. Nella requisitoria, davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, è arrivata la richiesta anche di 5 anni per figlio di Giuseppe Stellato, Domenico, accusati in concorso di lesioni aggravate dal metodo mafioso e detenzione e porto abusivo di armi, e di due anni per Aniello e Antonio Castellano, per favoreggiamento. Secondo l’accusa, a sparare a Mautone sarebbe stato Stellato senior, a bordo dello scooter guidato dal figlio, mentre i Castellano, assieme ad altre due persone, già giudicate in abbreviato, avrebbero contribuito a far scomparire i filmati delle telecamere del bar nei pressi del luogo dell’agguato, per evitare di far risalire all’identità degli attentatori. Sono state poi una serie di intercettazioni a far mettere insieme le tessere del puzzle agli inquirenti, assieme alla collaborazione di un allievo carabiniere che era in zona al momento dell’episodio e alle immagini di un occhio elettronico di Santa Margherita. Poche ore dopo la gambizzazione di Scriscietto, inoltre, Giuseppe Stellato, era uscito dalla sua abitazione armato di Kalashnikov, a torso nudo ed in ciabatte: è allora che fu pescato dai Carabinieri e fermato per non aver rispettato il regime di sorveglianza speciale. Alla prossima udienza sono previste le arringhe della difesa.

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