In archivio, di dichiarazioni simili ce ne sarebbero pure in bianco e nero. Perché la storia a ostacoli della A-3 Salerno-Reggio Calabria è più lunga dell’arteria stessa. Chilometri e chilometri di carta, con scoop, velenosi esposti, interrogazioni parlamentari e dossier più o meno illuminanti. A metterli tutti assieme, in fila, si raggiungerebbe la punta della Calabria in men che non si dica. La leggenda dell’incompiuta è praticamente nata con l’altrettanto vetusta “questione meridionale”, eppure riesce ancora a bucare il video, insomma conserva il suo fascino presso le redazioni di giornali, Radio e TV a livello nazionale. I concetti sono triti e ritriti, ribaditi a mo’ di disco rotto, talmente ripetitivi che sembra quasi di ascoltare lo stesso reportage giornalistico dai primi ani ’60 in qua. Una sorta di copia e incolla con una sola variante, l’aggiornamento dei nomi di amministratori locali che ogni anno finiscono sul banco degli imputati. Eppure, le responsabilità di quel finale mai scritto dovrebbero interamente ricadere sui politici, sui governi che si sono alternati alla guida del Paese negli ultimi decenni, su quelli che – nonostante corposi finanziamenti – si sono troppo spesso fermati ai box piuttosto che volare verso il traguardo.
Quant’è lunga la Salerno-Reggio Calabria…
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