Vuole provare a salvare la Salernitana “nonostante la società conosca il suo pensiero”, ribadendo quel “nonostante” per rafforzare un concetto inespresso, tutto da decifrare, che può significare due cose: o mister Grassadonia non ci crede più e “nonostante tutto” resta in panca oppure è un modo per mettere le mani avanti e dire: “se ci salviamo è merito mio, se retrocediamo non è colpa mia”. Nelle esternazioni contro “quelli che aprono bocca senza riflettere” sembra Mourinho, ma un bel bagno di umiltà non può che fare bene al giovane tecnico che, purtroppo per lui e per noi, Mourinho non è. Probabilmente, diventerà un ottimo allenatore, ma per accelerare il processo di crescita deve cominciare anche ad ammettere qualche errore, ogni tanto. Perché, tanto per fare qualche esempio, è più semplice chiedere scusa per lo sbaglio di valutazione che arrampicarsi sugli specchi come accaduto in occasione dell’utilizzo col contagocce di Merino, è più facile chiedere scusa che impaludarsi in assurde motivazioni in merito ai tre minuti di Capone, ormai inevitabili come gli scherzi a Carnevale. Riflettere prima di aprire bocca è un ottimo consiglio, per tutti. Anche per lui.
Quegli strani avvertimenti di Grassadonia
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