Quelli che salgono sui carri

Redazione

Quelli che son sempre pronti a saltare sul primo carro che passa, sempre che sia quello del vincitore, hanno una grande dote: una facilità di salto che li porta a balzare da una certezza all’altra in men che non si dica. Tanto da glorificare il talento di Merino dopo averlo bollato quale circense, nulla più che un fenomeno da baraccone. La coerenza va a farsi benedire, così come rischia di andare in malora la tranquillità del fantasista sudamericano, che ormai si sente braccato da procuratori e talent-scout veri o presunti. Da qualche giorno in qua è spuntato tal Corrente che dice di essere il procuratore del peruviano, tanti altri ne rivendicano la paternità, insomma ci si accapiglia sulla procura del giocatore per soli 20 minuti giocati, seppur ad altissimo livello. A noi non interessa se Merino appartiene a questa o quell’altra scuderia, né tantomeno dobbiamo chiedere scusa per giudizi avventati, cosa che dovrebbero fare quelli che l’hanno definito alla stregua di un giocoliere o di un clown, a noi preme solo che il giocatore venga lasciato tranquillo, così come la squadra che ha un traguardo assai importante da tagliare. Ci sembra strano che oggi vengono fuori tanti procuratori e tanti fans del ragazzo: dov’erano, quando Merino palleggiava da solo a bordo campo? Ci sembra ancora più strano che tutti abbiano dimenticato, o peggio omesso, la verità: l’operazione-Merino è stata fortemente voluta e velocemente portata a termine direttamente dal Presidente Lombardi, che ha bypassato Fabiani, facendo di testa e di tasca sua. I fatti contano molto più delle chiacchiere.

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