Ragazza morta al Ruggi dopo operazione al cuore, padre parla al Mattino

Redazione

Si chiamava Lucia, la ragazza di diciassette anni morta all’Ospedale Ruggi due giorni dopo aver subito un doppio intervento al cuore, nel reparto di cardiochirurgia diretto da Enrico Coscioni. Tra meno di due settimane, Lucia sarebbe diventata maggiorenne: a Cava de’ Tirreni, dove abitava, tutto era pronto per festeggiarla. Solare, sorridente come appare su alcune foto pubblicate dal Mattino oggi in edicola, questa ragazza amava recitare. Frequentava a Caserta la scuola del Pendolo. Lì è di casa la mamma, mentre il papà è rimasto a Cava dopo la separazione dalla moglie. Lucia si divideva tra le due città e nulla lasciava presagire quanto le sarebbe accaduto, benché fosse noto che soffrisse di un soffio al cuore. Almeno questo è il particolare che emerge da alcune dichiarazioni rese dal padre, Carmine Ferrara. «Io non cerco dei colpevoli- avrebbe detto. Non voglio accusare qualcuno, voglio conoscere la verità. Quello che non accetto è la mancanza di chiarezza. Ci hanno detto tante cose anche diverse tra di loro- ribadisce il padre di Lucia. Noi vogliamo solo la verità». Tutto sarebbe iniziato da un capogiro che ha spinto i familiari della ragazza ad un accesso al pronto soccorso di Cava. Da quel momento, la situazione è precipitata. «Mia figlia non era una ragazza malata- dice ancora al Mattino Carmine Ferrara. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo». A Salerno, in cardiochirurgia, dicono di dover «sostituire una valvola. Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza- dichiara Ferrara. Giovedì mattina l’intervento, andato bene; ma alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria senza che noi sapessimo il motivo. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. So solo che dopo due giorni ci hanno detto che la mia bambina non ce l’aveva fatta», ripete questo padre disperato. Dal Ruggi, dalla divisione diretta dal Coscioni, arrivano parole di cordoglio e solidarietà. Ma l’inchiesta va avanti, dopo il sequestro delle cartelle cliniche, con l’autopsia che potrebbe chiarire molte cose e mettere a fuoco eventuali accuse.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.