La Procura di Salerno vuole fare piena luce sul giro che coinvolge oltre 10mila stranieri
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Elena Guarino, non sono finite. Potrebbero quindi emergere a breve altre novità nell’ampio giro sui falsi permessi di soggiorno che ha portato all’arresto di un ragioniere salernitano e di suo figlio. L’inchiesta è partita da una difformità di date nei documenti presentati per una pratica. I cittadini stranieri, per lo più pakistani, marocchini e bengalesi, si rivolgevano al ragioniere e a suo figlio per avere documentazioni false sui redditi. In questo modo potevano ottenere, a volte anche per i familiari, il permesso di soggiorno di lunga permanenza. Per ogni domanda bisognava pagare tra i 15 e i 30 euro. Sono oltre 10mila le pratiche in cinque anni finite nel mirino dell’inchiesta che ha visto l’azione sinergica di varie forze. Tra gli stranieri si era sparsa la voce che era possibile avere il permesso di soggiorno attraverso queste dichiarazioni di reddito false. È giusto ipotizzare che il giro illecito coinvolga un numero di persone ancora più alto. https://www.youtube.com/watch?v=t2XLQPWenUo