Referendum: ecco i 3 quesiti (semplificati)

Redazione

Il quorum col batti-quorum. In teoria domenica e lunedì più di 50 milioni di italiani hanno il diritto di andare alle urne dove sono chiamati a rispondere con un sì o con un no ai tre quesiti referendari proposti da un comitato, presieduto dal costituzionalista Guzzetta, ai quali sono favorevoli i dirigenti di Alleanza nazionale (prima di confluire nel Pdl), del Pd e di altri gruppi ma hanno contro tanti altri partiti minori, come Italia dei valori (anche se Di Pietro aveva raccolto le firme), i radicali ed i socialisti mentre parte del Pdl e Lega hanno già la macchina pronta per una bella scampagnata domenicale. Formulati in maniera astrusamente incomprensibile (va detto) i quesiti riguardano l’abrogazione di alcuni articoli della legge elettorale. Il primo quesito, scheda di colore viola, propone l’«abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste» per quanto riguarda l’elezione della Camera dei deputati. Quindi bisogna votare sì se si vuole togliere il premio di maggioranza del 60% ad una coalizione, come è stabilito adesso dalla legge, per riconoscerlo ad un solo partito. Il secondo quesito riguarda l’elezione del Senato della Repubblica, scheda di colore beige, propone l’«abrogazione della possibilità di collegamento tra liste e di attribuzione del premio di maggioranza ad una coalizione di liste». Un quesito simile a quello riportato prima per la Camera dei deputati. Infine, l’ultima domanda, scheda di colore verde, chiede l’«abrogazione della possibilità per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in più di una circoscrizione» in merito sempre all’elezione dell’assemblea di Montecitorio. Per essere validi, i tre quesiti debbono raggiungere il «quorum» minimo del 50% più un voto degli elettori. È da oltre un decennio che il «quorum» ai referendum rappresenta una vera e propria chimera, e ciò a causa dell’abuso che si è fatto di questo importante strumento di democrazia diretta. Ad aumentare l’incertezza sull’esito, stavolta, poi, la possibilità che il quorum si raggiunga per effetto della decisione di agganciare il referendum alle schede dei ballottaggi di sindaci e presidenti provinciali.

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