Sondaggi, veti incrociati, dichiarazioni intempestive, fughe in avanti stanno condizionando le scelte dei partiti di centrodestra e centrosinistra in relazione alle candidature per le prossime elezioni regionali. Una sola cosa appare certa: il ritardo che le coalizioni stanno accumulando in una campagna elettorale già cominciata ma senza identità, già popolata di nomi ma avara di proposte programmatiche, già affollata di partiti ma asfittica nella definizione delle alleanze. Il centrodestra teoricamente parte favorito, ma il vantaggio può tramutarsi in handicap se non verrà capitalizzato con l’individuazione in tempi rapidi del candidato Governatore. Che possa essere il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino non è poi così scontato: Fini, Berlusconi e Bossi avrebbero dovuto discutere anche del caso Campania in una cena che non si è più fatta e non sono pochi i settori del PdL, tra ex An e moderati, che preferirebbero altri nomi a quello di Cosentino; stesso discorso per l’Udc che da tempo ha posto il veto. Nei sondaggi il sottosegretario sarebbe indietro rispetto a Carfagna e Caldoro, ma l’ipotesi che metterebbe tutti d’accordo è legata al capo della Protezione Civile guido Bertolaso, il cui gradimento è forte. Non è escluso neanche l’industriale Gianni Lettieri. Nel centrosinistra l’uomo nuovo sarebbe Vincenzo De Luca, ben posizionato nelle classifiche di apprezzamento ed ora gradito anche a parte dell’Udc. Rocco Buttiglione ha detto in queste ore che si può fare, ma c’è da vincere la resistenza di Ciriaco De Mita il quale, in Campania, vorrebbe che il partito corresse da solo. Tra i nomi proponibili per il centrosinistra, resta in pista anche quello di Ennio Cascetta.
Regionali: coalizioni in ritardo
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