Regionali: De Luca crea scompiglio

Redazione

A giudicare dalle reazioni e dalle dichiarazioni seguite alla relazione-manifesto che Vincenzo De Luca ha tracciato martedì al Maschio Angioino a Napoli, c’è da giurare che il notabilato politico locale e campano sia in trambusto per una possibile discesa in campo del sindaco di Salerno alle prossime regionali. C’è chi gli contesta un atteggiamento perennemente ipercritico verso gli attuali vertici e l’opposizione di Palazzo Santa Lucia, c’è chi storce la bocca di fronte agli strali lanciati dallo stesso De Luca contro il meccanismo delle primarie messo a punto per la scelta dei candidati e bollato senza mezzi termini come “roba da analfabeti”. C’è chi è preoccupato per la sua natura di irregolare della politica, che lo pone al di fuori ma anche al di sopra dei partiti. Significa che De Luca ha buone chance di intercettare consensi a destra e a sinistra, sulla base non solo delle capacità di amministratore e dei risultati raggiunti a Salerno, ma anche in virtù di liste di programma composte da personaggi della politica e da figure della società civile: gente che sceglie di unirsi e di sostenere la corsa di De Luca non motivi di bandiera partitica, ma perché ne condivide il progetto di governo per la Regione. Le possibili tre, quattro o addirittura cinque liste civiche che potrebbero affiancare il sindaco sono un’incognita per entrambi gli schieramenti; centrodestra e centrosinistra cercano di capire e parare gli eventuali colpi, prefigurando scenari nella consapevolezza che il sindaco di Salerno sia tra i pochi “presentabili” alla carica di Governatore. In altre parole, un osso duro come alleato e come avversario.

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