C'è anche l'Università degli studi di Salerno nel progetto per le nuove residenze universitarie, presentato dalla Regione Campania. Si tratta di un piano di rifacimento di edifici pubblici abbandonati, per un valore complessivo di circa 82 milioni di euro, che porteranno in Campania un'offerta di circa 870 posti alloggio, incrementando di circa il 60% l'attuale dotazione regionale pari a 1.520 posti.
E' questa la base del miglioramento dell'offerta dei servizi residenziali universitari per le aree urbane della Regione Campania, secondo il protocollo d'intesa firmato tra Regione, Adisurc (Azienda per il diritto allo studio universitario della Campania), e gli atenei Federico II, L'Orientale, Parthenope, Suor Orsola Benincasa, Vanvitelli, UniSa e Università del Sannio.
Si tratta di progetti di elevata qualità architettonica rivolti al recupero e alla rifunzionalizzazione di complessi immobiliari in molti casi dismessi da lungo tempo.
I progetti sono cinque a Napoli, di cui uno a Portici, e uno a testa per Benevento, Caserta, Avellino; a questi se ne aggiungerà uno per Salerno. La maggior parte dei progetti è su edifici di proprietà dello Stato. In generale si interviene con progetti sul patrimonio pubblico dismesso senza costruire su nuovo suolo, così si arresta anche il degrado di beni chiusi da decine di anni.