Il gip Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno ha rigettato la richiesta

Resta in carcere Roberto Squecco: no all’istanza dei legali

L’imprenditore di Capaccio finito dietro le sbarre qualche giorno fa
Girolamo Budetti

Il gip Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno ha rigettato la richiesta di sostituzione della misura cautelare detentiva, con quella degli arresti domiciliari, avanzata dai legali di Roberto Squecco, l'imprenditore di Capaccio finito dietro le sbarre qualche giorno fa.

Gli avvocati Guglielmo Scarlato e Mario Turi si sono visti respingere l'istanza con la quale avevano chiesto l'attenuazione delle misure cautelare a carico di Roberto Squecco. Ora faranno appello al Tribunale del Riesame contro la decisione del gip Gerardina Romaniello, che evidentemente ha ritenuto poco soddisfacente l'esito dell'interrogatorio di garanzia sostenuto dall'imprenditore capaccese qualche giorno fa. Il ricorso verterà sul pronunciamento del giudice e non sul provvedimento originario che ha portato alla custodia cautelare in carcere. Le controdeduzioni degli avvocati Scarlato e Turi, però, arriveranno non prima di 45 giorni: fino ad allora, Squecco dovrà rimanere dietro le sbarre del carcere di Fuorni, dove lo hanno portato gli agenti della Squadra Mobile di Salerno sulla base delle indagini condotte dal pm della Procura Francesca Fittipaldi.

Il gip ha rigettato anche la richiesta di revoca dei domiciliari per Stefania Nobili, ex moglie di Squecco, che s'è pure dimessa dalla carica di consigliere comunale e capogruppo di maggioranza a Capaccio. I suoi legali hanno già fatto appello. No alla revoca delle misure ai domiciliari anche per Giuseppe Pinto (braccio destro di Squecco) e Giuseppina D'Ambrosio (cognata dell'imprenditore), che s'erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Anche i legali di Mario Squecco ed Elena Vitale hanno chiesto l'annullamento delle misure, mentre un discorso a parte va fatto per Gerarda Montella, la funzionaria dell'Asl di Salenro accusata di aver favorito Squecco nell'assegnazione dei servizi infermi e 118. L'avvocato Federico Conte ha già chiesto la revoca del divieto di dimora, sulla base dei chiarimenti già forniti da Montella agli inquirenti.

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