Dopo un lungo periodo di chiusura la Fondazione Menna ha riaperto i battenti.
Lo ha fatto ieri sera, nel corso di una serata informale ed affollata. Ospite della stessa Tomaso Binga (alias Bianca Pucciarelli Menna) autrice della mostra inaugurale “Riflessioni a Puntate”, cartoline con scritti-segni diretti a cambiare il mondo, fruibile da oggi per il pubblico.
Nessun taglio del nastro – come promesso da Claudio Tringali, da un anno ai vertici dell’istituzione – ma un momento di riflessione sul futuro di questo centro, conosciuto a livello internazionale, sull’arte contemporanea, abbandonato negli ultimi anni al degrado e all’oblio.
L’immobile nell’ultimo anno è stato interessato da importanti lavori di ristrutturazione.
L’intervento è consistito in rifacimento e pavimentazione della terrazza; rifacimento e bonifica del soffitto della sala conferenze; sostituzione del sistema illuminante della sala; sistemazione dei soffitti degli interni; ripulitura dei locali sottostanti l’edificio. E ancora: tinteggiatura degli interni della Fondazione; sistemazione degli spazi adibiti a biblioteca; installazione del sistema wifi; arredamento degli uffici; sistemazione dei tavoli da conferenza della sala danneggiati dalle infiltrazioni di acqua piovana.
Tuttavia la ristrutturazione non può dirsi ancora completa: lo sarà grazie allo stanziamento di un milione di euro della Regione, stanziamento annunciato proprio ieri sera dal presidente Vincenzo De Luca. «Questa è una serata importante – ha detto De Luca – Era importante avviare il recupero di questo luogo».
In tal senso Tringali ringrazia il Comune per il restauro strutturale, ma anche il lavoro volontario degli Amici della Fondazione Menna, che hanno provveduto al quotidiano. Per quanto riguarda il futuro la linea è fare rete, ecco dunque le alleanze già strette con le vicine Scuole Barra, con il liceo artistico Sabatini-Menna e con la Fondazione Gatto.
La novità più bella è il cammino ripreso con l’Università di Salerno, che era uscita dalla Fondazione.
Sulla rete concordano sia il sindaco Napoli che immagina un polo della contemporaneità (con i teatri Ghirelli e Pasolini, palazzo Innovazione, la Fondazione Ebris, manifestazioni come Linea d’Ombra), sia il presidente De Luca, che citando Menna e Trimarco “che ci hanno educato ai nuovi linguaggi” indica la strada da seguire ed auspica che la casa dell’ex combattente diventi la sede del futuro “Festival dell’Essere“.
https://www.youtube.com/watch?v=F4NSxLh6IoE