Riaprono i ristoranti ed i locali della movida chiudono alle 23

Redazione

«In questa fase più che mai resta fondamentale il rispetto delle distanze di sicurezza. Non è il tempo dei party, della movida, e degli assembramenti», dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa in Aula alla Camera sulla fase 2. Il presidente del Consiglio invita a fare «le vacanze in Italia» e parla dei «provvedimenti presi per il rilancio del settore come il ‘bonus vacanze’ e il taglio dell’Imu per gli alberghi». Ma oggi è il giorno dell’attesa riapertura di pub, ristoranti e pizzerie. Il no alla movida posto dal Governo, condiziona anche le ordinanze delle Regioni. Ieri sera, in Campania, è stata pubblicata l’ordinanza che disciplina le aperture senza limiti di orari per ristoranti ed affini, mentre fa discutere la decisione di anticipare l’orario di chiusura dei locali dove si svolge la movida: in particolare bar, baretti, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante di bibite, devono rispettare il limite fissato inderogabilmente alle ore 23. Ovvio che questa decisione scontenta i gestori, ma le indicazioni arrivano direttamente dal comitato tecnico scientifico. Dalla Regione assicurano che gli orari saranno soggetti a periodica valutazione in rapporto alla situazione epidemiologica e al rispetto delle misure di sicurezza. E proseguiranno nei prossimi giorni gli incontri con le categorie interessate per condividere tutte le misure. Domani riapriranno le aree mercatali non più soltanto per i generi alimentari e riprenderanno le attività delle autoscuole. Mentre restano vietati eventi e party in sale da ballo e discoteche, all’aperto o al chiuso, che possono costituire pericolo di contagio.

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