Nonostante il numero dei ricoverati in provincia si attestino sulla cinquantina, di cui meno di una decina in terapia intensiva, la richiesta letti dalle altre aree della regione continua a crescere in maniera direttamente proporzionale ai contagi.
Al Ruggi, sono sempre affollate le sei stanze d'isolamento al pronto soccorso, il reparto di medicina d'urgenza è diventato area multispecialistica Covid, con 19 posti letto, di cui 6 di sub-intensiva. Il Covid Hospital di Scafati e il Da Procida sono pieni – mentre la direzione generale del Ruggi e dell'Asl (ovvero, al momento Enzo D'Amato) sono al lavoro per trovare altri spazi.
La Regione, intanto preoccupata per l'andamento della curva epidemiologica, ha avviato una manifestazione d'interesse per sondare la disponibilità dell'ospedalità privata per garantire posti letto ad alta, media e bassa intensità di cura: i requisiti richiesti per l'ingresso nella rete Covid prevede un network composto da un centro primario (hub), in grado di ricoverare pazienti provenienti dai centri satellite (spoke) in rianimazione, e da centri satelliti per la sub-intensiva e la degenza.
Il network, inoltre, deve poter assistere pazienti covid già ricoverati che necessitano di intervento chirurgico e punti nascita per partorienti positive.
Continua a mantenersi alto, intanto, il numero dei nuovi contagi sul terriorio salernitano. L'Unità di crisi della Regione, martedì, ne ha contati altri 191, con punte a Salerno (22), Angri (23), Pagani (19), Scafati (18), Sarno (14), Nocera Inferiore e Positano (13).