Rivendeva marche da bollo già utilizzate ai cittadini ignari di questo singolare traffico: protagonista della vicenda un’operatrice in servizio presso il casellario giudiziale di Salerno, su cui la Procura, attraverso un’inchiesta, ha acceso i riflettori. Il meccanismo, illecito, pare sia andato avanti per diverso tempo, dallo scorso ottobre, fino a qualche giorno fa, quando gli inquirenti, che stavano indagando su di lei l’hanno colta in flagranza nel suo ufficio. In quel momento, stando a quanto emerso dalla ricostruzione della Procura, stava incassando il denaro dopo aver venduto una marca da bollo. Per lei la misura dei domiciliari è già stata revocata dal gip, ma è scattata quella di sospensione dal lavoro. Le accuse formulate dalla Procura sono peculato per l’appropriazione delle marche da bollo prelevate da altre pratiche e autoriciclaggio. Dalle indagini è emerso che la dipendente si sarebbe appropriata delle marche da bollo staccandole dalle pratiche per poi rimetterle in circolo vendendole agli utenti che frequentavano il suo ufficio. In alcuni casi avrebbe chiesto ai cittadini, per alcune pratiche, due marche da bollo, anziché una, per poter così alimentare il suo traffico. Gli episodi ricostruiti dalla Procura, attraverso testimonianze, intercettazioni e video, sarebbero almeno una decina. Il blitz è scattato la scorsa settimana, proprio mentre era in atto uno di questi stratagemmi.
Riciclava marche da bollo: nei guai dipendente infedele
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