A febbraio il termovalorizzatore di Acerra chiuderà per manutenzione. Per scongiurare un’emergenza, bisogna trovare aree dove stoccare provvisoriamente le ecoballe. Si va verso quattro siti di stoccaggio, uno per ogni marco-area della Provincia di Salerno definita strategica dall’ente d’ambito, il nuovo organismo individuato dalla legge regionale sui rifiuti per gestire le fasi più delicate dell’intero ciclo. Le indicazioni di Palazzo Santa Lucia sono chiare: ogni territorio deve puntare all’autonomia nel processo di raccolta e smaltimento dell’immondizia. Il tempo dei no sembra essere terminato. Un chiaro messaggio rivolto a quelle comunità- vedi il caso Battipaglia- che ancora osteggiano impianti come il compostaggio (la Regione ne vorrebbe almeno altri 15 in Campania) o come i siti dove andranno sistemate i via temporanea le ecoballe del tritovagliatore, stabilizzate ed inodore, in attesa di un trasferimento ad Acerra. Il vero problema, però, è proprio l’inceneritore di Acerra, le cui linee di lavorazione operano a singhiozzo per guasti tecnici cui si dovrà ovviare con una manutenzione radicale. Si parla di un stop molto lungo a partire dal prossimo mese di febbraio, ed è per questo che Regione, Provincia ed Ente d’Ambito accelerano per trovare ed allestire delle aree idonee ad accogliere temporaneamente le ecoballe di rifiuti trattati che sarà impossibile trasferire ad Acerra con continuità. Se non si facesse questa ricerca, i piazzali dei tritovagliatori andrebbero in saturazione ed i Comuni non potrebbero conferire i propri rifiuti nell’impianto. In provincia di Salerno è stato affidato ad Ecoambiente il compito di una ricognizione. Vedremo come andrà finire, mentre il 16 agosto sindacati e dirigenti della società discuteranno del taglio ai salari degli operai in stato di agitazione. Se si riuscisse a trovare una soluzione, sarebbe una buona notizia per tutti.
Rifiuti: a febbraio chiude inceneritore Acerra per manutenzione. Caccia a siti per stoccare ecoballe
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