L’inchiesta giudiziaria sulla vicenda dei rifiuti speciali trasferiti illegalmente dall’Italia alla Tunisia aveva preso il via nel 2020, a seguito del provvedimento della Regione Campania, con cui si affidava ad un’azienda privata lo smaltimento in Africa. La dogana tunisina, all’arrivo dei 213 container con circa seimila ecoballe, scoprì che la società di trasporto aveva dichiarato che si trattava di uno smaltimento di plastica e non di rifiuti speciali. Nelle settimane successive, al porto di Sousse, dove erano stati sequestrati i container, ci fu anche un incendio delle ecoballe. Dall’inchiesta che ne scaturì, furono arrestati 12 funzionari pubblici e un ex ministro tunisino. Successivamente, il governo del Paese africano intimò alla Regione Campania di riportare in Italia gli stessi rifiuti. Il carico rientrò al porto di Salerno nel febbraio del 2021: quasi ottomila tonnellate stipate in 70 container. Le ecoballe furono stoccate a Persano. I consulenti, che le avevano esaminate, avevano accertato la “non corrispondenza della qualità dei rifiuti in sequestro al codice di riferimento dichiarato dall’esportatore”. Ad accendere i riflettori sul vorticoso giro di affari, che vedeva anche il coinvolgimento di dirigenti pubblici ed imprenditori spregiudicati era stata la Procura di Potenza, attraverso l’inchiesta che ha portato agli arresti eseguiti all’alba dello scorso 29 febbraio anche nelle province di Salerno, Napoli e Catanzaro. Sedici le misure cautelari eseguite cinque mesi fa e tre le aziende sequestrate nel corso del blitz degli agenti della DIA e dei Carabinieri del settore tutela ambientale. Ai domiciliari era finito anche un funzionario della Regione Campania. Nello scorso mese di marzo, poi, il Tribunale del Riesame di Potenza aveva trasferito gli atti del procedimento alla DDA di Salerno dichiarando l’incompetenza territoriale del giudice per le indagini preliminari lucano. Intanto, sempre a marzo scorso erano state avviate le procedure per affidare lo smaltimento dei rifiuti che erano sotto sequestro a Persano. In questi giorni le ecoballe avrebbero dovuto lasciare, quindi, il territorio.
Le ecoballe andate in fumo a Persano sono quelle al centro dell'inchiesta giudiziaria sul trasferimento illegale di rifiuti speciali
Rifiuti rientrati dalla Tunisia: vicenda iniziata 4 anni fa
La vicenda ha avuto inizio nel 2020
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