Rione Petrosino, da un anno off limits

Simona Cataldo

Il fragore degli spari e le sirene delle forze dell’ordine troppe volte hanno turbato le notti dei residenti. Colpi d’arma da fuoco, atti intimidatori ed altre azioni di violenza da un anno rendono il quartiere Petrosino, a Salerno, una zona calda, tenuta sotto stretta osservazione dalla Procura di Salerno. Quasi tutti gli episodi riportato alla presenza nel quartiere, dominante ritengono gli inquirenti, di Roberto Bianco junior, rapper salernitano, in carcere dallo scorso mese di dicembre, per i colpi di pistola esplosi contro la vetrina del Mulino Urbano in piazza Malta, trovato in possesso di una Kimber calibro 45. L’ultimo episodio, l’incendio di due auto in Pironti. Un atto di matrice dolosa, ritengono i carabinieri. Le fiamme partirono da una Fiat 500, cosparsa di liquido infiammabile, per poi avvolgere anche un’altra vettura, parcheggiata nella stessa via. A poche centinaia di metri di distanza, invece, nella notte tra il 4 e il 5 aprile furono sparati sei colpi di pistola contro l’abitazione di un familiare di Roberto Bianco jr. Era già a metà gennaio. A destare preoccupazione, a fine dicembre, fu anche l’incendio appiccato in una pizzeria della zona, dove qualche sera prima era stato accoltellato un giovane pizzaiolo. Tante, troppe, le segnalazioni dei cittadini alle forze dell’ordine, e la richiesta di intervento per tornare a sentirsi sicuri. Proprio una sera di giugno di un anno fa, i residenti di piazza Pastina furono richiamati dai colpi d’arma da fuoco esplosi da quattro giovani a bordo di due scooter. I proiettili rischiarono di colpire un uomo affacciato alla finestra,

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