Sono stati rinviati a giudizio tre dei sedici minori, tutti di età compresa tra i 16 e i 17 anni, accusati dal Tribunale per i Minorenni di Salerno, a vario titolo, di rissa e lesioni, e raggiunti lo scorso novembre da misure cautelari, dieci domiciliari e sei prescrizioni, firmate dal Gip del tribunale per i minorenni Giuseppina Alfinito, per la maxi rissa avvenuta a luglio scorso in piazza Gian Camillo Gloriosi a Salerno, nel quartiere di Torrione, durante la Notte Bianca. I sedici indagati, figli della Salerno bene, hanno scelto diversi iter processuali. Tre hanno optato per il rito ordinario, sono andati a processo e il dibattimento prenderà il via il prossimo mese di marzo mentre gli altri hanno scelto il rito alternativo. Per loro, domani mattina davanti al giudice del Tribunale per i Minorenni, ci sarà la richiesta di messa alla prova. Si deciderà, quindi, se avviare i minori, al percorso di recupero. I fatti contestati ai giovanissimi indagati risalgono alla notte tra il 9 ed il 10 luglio scorso. Una parola di troppo per un motorino, prima la lite tra due giovani, poi l’arrivo degli altri e la rissa che costò anche una corsa in ospedale ad alcuni ragazzi. Furono i poliziotti ad intervenire per ristabilire l’ordine, soccorrere i feriti e identificare alcuni dei coinvolti. Le successive indagini disposte dalla Procura per i Minorenni e condotte dalla Squadra Mobile di Salerno e da personale della Polizia Postale consentirono di ricostruire la dinamica dei fatti. Le chat estrapolate dai cellulari dei giovani permisero agli inquirenti di identificare gli altri partecipanti alla rissa e di attribuire ad ognuno le proprie responsabilità. Dall’analisi delle conversazioni emerse un elemento inquietante: il senso di impunità dei minorenni convinti di farla franca perché «figli di persone importanti» e sicuri di non finire nelle maglie della giustizia.
Rissa a Torrione, i minori davanti al giudice
590
articolo precedente