Scuola in presenza? Il timore c'è e tanti genitori non lo nascondono. C'è chi lo dice apertamente, come un gruppo di oltre 700 persone che in una lettera indirizzata al Governatore De Luca esprimono forte disappunto riguardo alla decisione di far tornare tra i banchi i propri figli. "Lei che è stato l'unico lungimirante nel chiudere le scuole – si legge nella missiva – lei che per primo ha capito che le scuole sono detonatori di contagio, che i ragazzi trasmettono il virus in famiglia, lei che è stato faro illuminante durante la pandemia, uomo di cultura prima che politico, come ha potuto prendere questa decisione?". Troppi i punti interrogativi, legati agli screening, alle troppe difficoltà nell'effettuare tamponi molecolari con annesse lungaggini per quanto riguarda i risultati dei test; "se proprio si deve riaprire – continua la lettera – che si dia la possibilità di scelta tra la frequenza in presenza e la Dad, perché noi i bambini a scuola, in queste condizioni, non li mandiamo. Il nostro non è un capriccio, ma una dolorosa scelta: quella tra la salute dei nostri figli e il diritto allo studio e naturalmente la salute viene prima di ogni cosa".
Nel rammentare che, da ordinanza regionale, è comunque consentito ai sindaci – sulla base di situazioni di criticità accertate con riferimento ai territori di competenza, l'adozione di provvedimenti di sospensione delle attività in presenza o di altre misure restrittive, ci sentiamo di dar forza all'appello di tanti genitori preoccupati, invitando i sindaci a tenere chiusi gli istituti. Del resto, riaprire per pochi giorni, per poi richiudere per le vacanze di Natale, non avrebbe alcun senso, se non quello di esporre la comunità ad ulteriori, evitabili rischi di contagio.