Nel giorno in cui il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura sceglie Franco Roberti per il ruolo di procuratore capo a Salerno, la Procura di Roma indaga l’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris ed i sette colleghi salernitani protagonisti dell’ormai celebre scontro tra Procure che ha creato lacerazioni tra le toghe senza precedenti. De Magistris ed i pm di Salerno sono accusati di concorso in abuso d’ufficio e di interruzione di pubblico servizio per aver sequestrato gli atti relativi all’inchiesta Why not presso gli uffici della Procura di Catanzaro. In particolare, De Magistris avrebbe esercitato pressioni sui colleghi salernitani al fine di dimostrate un proprio teorema: quello relativo alla sottrazione dell’inchiesta Why not perché scomoda e scottante per i suoi possibili risvolti. Insomma, De Magistris sarebbe l’ispiratore dello scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro. Un’accusa che lo stesso De Magistris ha definito oggi «ridicola e grottesca», utile solo ad «offuscare» la sua candidatura alle prossime europee nelle liste dell’Italia dei Valori. Intanto, a Salerno si consuma il crepuscolo del procuratore capo Luigi Apicella, vittima- a suo dire- del doppiopesismo del Csm che proprio ieri ha deciso di sostituirlo con Franco Roberti, magistrato finora in prima linea nella lotta ai casalesi e alla criminalità organizzata partenopea. Roberti, che la fama di un duro, arriva a Salerno per mettere ordine- come detto dal vicepresidente del Csm Nicola Mancino- e valorizzare le professionalità della Procura.
Roberti nuovo procuratore di Salerno
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