Il rogo che ha distrutto alcuni fabbricati nel ghetto di San Nicola Varco pone interrogativi inquietanti sulle condizioni di sicurezza del mega-insediamento di Eboli che ospita extracomunitari d’ogni nazionalità, la maggior parte dei quali irregolari. I Carabinieri guidati dal ten.col. Nobile Risi non hanno ancora chiuso le indagini sull’incendio di due notti fa, ma non sarebbero stati raccolti elementi utili a suffragare l’ipotesi di un’origine dolosa del rogo divampato nei locali adibiti a forno per il pane. I militari, comunque, non escludono nulla e tengono in debito conto le testimonianze raccolte tra i marocchini che hanno rischiato di morire tra le fiamme e le dichiarazioni rese dai sindacalisti che conoscono da anni il degrado sociale, le sacche di inciviltà e di criminalità annidate a S.Nicola Varco. Qualcuno ha messo in relazione l’incendio con l’arrivo dei container e dei servizi assistenziali decisi dalla Regione Campania: se così fosse, saremmo davanti ad un episodio da non sottovalutare, sul quale le istituzioni non possono fare spallucce. Venerdì prossimo, in assise provinciale arriva la proposta del consigliere Salvatore Memoli di istituire una commissione di inchiesta e vigilanza sull’immigrazione. Qualora dovesse passare, la bomba ad orologeria del ghetto di S.Nicola Varco sarebbe la prima da disinnescare.
Rogo S.Nicola: ipotesi dolo
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