«Oggetti d’oro e persino un giubbotto che avevo dato a mio marito per non fargli prendere freddo». E’ la denuncia, condivisa sui social, di una donna, salernitana, che racconta del furto subito dal marito mentre si trovava al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno. All’uomo, disabile, giunto al pronto soccorso a seguito di una emorragia cerebrale e trasferito in reparto dopo 24 ore di attesa, la moglie aveva lasciato la giacca perché non c’erano coperte. Ma il giubbotto non è stato più trovato «Non hanno pietà dei malati. Dopo tante denunce fanno a scarica barile» scrive la signora. «Anche a mia zia ricoverata a settembre hanno rubato la fede». «A mio a padre sono scomparsi 500 euro che aveva in tasca e una catenina d’oro, questa per fortuna dopo varie preghiere è uscita magicamente il giorno dopo». Sono questi alcuni dei commenti scritti dai cittadini che hanno vissuto la stessa amara esperienza. Insomma rubare ai malati e anche ai morti, sembra diventata pratica quotidiana all’interno del nosocomio salernitano. Succede nei reparti, qualche mese abbiamo raccontato la storia di una mamma derubata del portafoglio mentre assisteva il figlioletto, ricoverato nel reparto di Pediatria; succede sempre più frequentemente nelle stanze del pronto soccorso. Persone decedute che vengono spogliate di catenine, anelli, bracciali e altri oggetti d’oro, che per i propri cari hanno un forte valore affettivo e malati che ritornano a casa con le tasche vuote. Gli episodi, solo in minima parte denunciati, vengono classificati come furti contro ignoti, contro l’indifferenza di chi dovrebbe vigilare nei reparti e soprattutto tutelare la dignità dei malati e dei loro familiari.
Ruggi, al Pronto Soccorso ancora furti ai malati
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