Aveva 53 anni, Gerardo, è morto al Ruggi di Salerno dove – secondo quanto sostengono i familiari – era stato abbandonato nel letto attaccato all’ossigeno. Per i suoi congiunti, ci sarebbero state negligenze e mancanze da parte del personale del reparto interessato. “Non doveva stare lì – asseriscono – visto che dopo la tracheotomia non poteva muoversi e nemmeno chiedere aiuto, la sua situazione andava monitorata costantemente”. Nella denuncia fatta al drappello ospedaliero della Questura di Salerno i familiari raccontano il calvario di Gerardo: dal malore che rese necessario per l’uomo il ricovero all’ospedale di Mercato San Severino, fino al trasferimento al Ruggi d’Aragona di Salerno, dunque l’intervento chirurgico d’urgenza per un’ischemia, poi il passaggio in rianimazione e quindi il trasferimento in reparto in seguito al miglioramento delle sue condizioni di salute. Condizioni che, purtroppo, si sono progressivamente aggravate fino alla morte dell’uomo. In seguito alla denuncia dei familiari, la Procura ha disposto l’esame autoptico.
Gerardo aveva subito una tracheotomia in seguito ad un'ischemia
Ruggi, muore a 53 anni. I familiari sporgono denuncia
Trasferito in reparto, le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate fino al decesso
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