Era il 1986 quando il professore Paolo Peduto, dell’Università di Salerno, intuì l’incredibile potenziale della zona di San Marco a Rota e iniziò a studiarla. E in tal modo scoprì che le fondamenta dell’abside di una chiesa diroccata (divenuta porcilaia) si appoggiavano su uno strato risalente all’età imperiale. Ad avvallare questa tesi, trovò anche delle monete di Probo e delle tombe che dovrebbero risalire al periodo che intercorre tra il VI e il VII secolo.
Dopo quei primi ritrovamenti, dal 2015 la Soprintendenza, l’Istituto Interdiocesano e il Comune di Mercato San Severino hanno dato il via – grazie a fondi della Regione Campania – ad un nuovo periodo di scavi che ha riportato alla luce tracce – un mosaico – di una villa dell’età romana.
Oggi l’apertura del sito, alla presenza del presidente della Regione, Vincenzo De Luca