Erano in 15mila sugli spalti per la sfida al vertice con l’Ancona due anni fa in C1, lo scorso anno allo scontro diretto tra pericolanti all’Arechi i presenti erano poco più di 8 mila. Sabato, per un testacoda estremamente insidioso per la Salernitana ci potrebbe essere il record negativo stagionale in termini di biglietti venduti. Ad assistere al match coi dorici, secondi in classifica, in una gara apparentemente dal risultato già scritto, potrebbero esserci anche meno di 5 mila persone se il ritmo della prevendita non subirà scossoni nell’immediata vigilia della gara. Rimarranno inascoltati gli appelli all’unità del presidente Lombardi e di Francesco Montervino, il primo via internet, il secondo ci ha messo la faccia per chiedere alla gente di non lasciare sola la squadra in questo momento difficile. Le poche migliaia di tifosi che si assieperanno in particolare in Curva Sud avranno un atteggiamento estremamente critico nei confronti del patron, del ds Salerno, del tecnico e dei calciatori. Ma saranno presenti, perché non è loro intenzione mollare: ci saranno, ma solo per la maglia e per Salerno. E’ l’orgoglio che li porterà ad essere presenti, ma stiamo parlando del solito zoccolo duro, quello che all’Arechi non manca mai e che, in parte, si riversa anche per l’Italia, in trasferta. E tutti gli altri tifosi? Dove sono finiti? I 25 mila del match col Pescara che fine hanno fatto? La sensazione è che, nonostante 21 gare ancora in calendario e 63 punti ancora a disposizione, Salerno non creda più nella mission impossible. E allora, come sempre, il pallone passa ai protagonisti della pedata. Dovranno essere i calciatori ad alimentare la fiammella della speranza, che in città sembra essersi già spenta. Serve un’impresa, ma di settimana in settimana l’operazione rimonta può essere concretizzata. In 21 finali, i granata devono raccogliere almeno 37-8 punti, con l’aiuto dei tifosi ci si potrebbe provare. Se i supporters granata ammainassero già oggi bandiera bianca, le chanche di salvare baracca e burattini si ridurrebbero definitivamente.
Sabato contestazione civile all’Arechi
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