Accarezza il pallone col destro per poi pennellarlo col sinistro, avanza a testa alta, aspettando l’attimo giusto per l’assist e, quando la voglia di divertirsi prevale su tutto il resto, ecco una serie di finte ubriacanti a disorientare gli avversari e stupire il pubblico, che resta lì con tanto di occhi spalancati per meglio ammirare questa meraviglia proveniente dal Perù dove la specialità non è certo la pelota. Ma lui, Merino è un fuori razza, uno che per movenze e giocate si è guadagnato nel suo paese il soprannome di Maradona delle Ande. Talento puro o fenomeno mediatico e basta. Oggi forse avremo una risposta. Il piccolo gigante della trequarti vuole dare il suo contributo alla causa granata, vuol mostrare a tutti che può giocare a calcio nel nostro campionato. In allenamento ha fatto vedere cose egregie dopo il chiarimento tra Lombardi e Castori perché quest’ultimo lo spediva sistematicamente in tribuna. Nel test di metà settimana ha dialogato con grande intensità con Di Napoli. E chissà che non li vedremo per qualche minuto contemporaneamente oggi al Castellani. Speriamo dunque di poter godere dei suoi numeri da fuoriclasse. E chissà che proprio Merino non tiri fuori la Salernitana da questo brutto periodo. Ci si aggrappa a tutto nei momenti difficili, aggrappiamoci dunque anche al Maradona delle Ande ed incrociamo le dita
Salernitana: aggrappiamoci a Merino
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