Il Covid condiziona ogni ambito delle nostre vite, compreso il calcio. Le azioni conseguenti, a volte, sembrano difficili da comprendere. La non-partita di oggi tra Salernitana e Venezia deriva da decisioni non prese e vuoti normativi imbarazzanti. Per i protocolli attuali, la Salernitana sarebbe dovuta scendere in campo pur avendo 25 tesserati bloccati dalla disposizione dell'Asl di Salerno che, in base ai positivi registrati nel gruppo squadra, vieta la partecipazione di questi tesserati ad eventi sportivi ufficiali.
I granata non possono andare allo stadio ma rischiano di perdere 3-0 a tavolino, in attesa della pronuncia sulla gara non disputata il 21 dicembre a Udine. Il calcio italiano rischia di incartarsi perché di non-partite come queste ce ne sono e ce ne saranno altre. Nel frattempo la Lega di Serie A si riunisce nuovamente di urgenza e ancora una volta, senza rinviare le partite condizionate dai numerosi casi Covid. decide di non decidere.
"I livelli di contagio raggiunti nelle ultime settimane sono un effetto preoccupante del diffondersi della pandemia" dice sui social Danilo Iervolino. "In questo quadro epidemiologico sarebbe auspicabile che tutti, congiuntamente, ci adoperassimo al fine di frenare l'avanzata del virus. Non può sottrarsi da una simile responsabilità il mondo dello sport, che ha l'obbligo di preservare la salute di tutti i suoi affiliati ed appassionati" prosegue il futuro presidente della Salernitana. "Ritengo ragionevole che la Lega di serie A adotti gli opportuni provvedimenti al fine di sospendere le prossime giornate di campionato la cui regolarità, peraltro, potrebbe essere compromessa dalle numerose defezioni che ogni club, purtroppo, conta tra i suoi tesserati. Mi auguro – conclude Iervolino – che lo sport continui a rappresentare limpidamente i suoi valori fondanti di responsabilità e rispetto".