Salernitana, chi viene e chi va

Redazione

Come all’esterno di un albergo, le porte girevoli non si fermano mai. Tra arrivi e partenze, e i movimenti non sono affatto conclusi, l’organico granata è ancora in fase di definizione. Di certo c’è solo il fallimento della gestione Fabiani, sempre più evidente. Per un giocatore che arriva, ma in prestito, Iunco, ne partono altri due, ovviamente passando per la risoluzione consensuale, l’unica strada che la Salernitana riesce a percorrere per gestire il mercato in uscita. E lo fa anche per un calciatore come Ciarcià, al quale la qualità di certo non manca e che, grazie al club granata, ha aggiunto una promozione in B al suo curriculum, collezionando un numero importante di presenze. Neanche per lui Fabiani è riuscito a trovare una soluzione in grado di far guadagnare qualcosa alla società. Tra l’altro nell’affare Ciarcià, il club di Lombardi non è riuscito a recuperare nemmeno le spese iniziali, dal momento che stiamo parlando di un giocatore su cui la società granata ha investito. La scorsa estate, infatti, il patron riscattò l’altra metà del suo cartellino dalla Ternana, riuscendo a garantirsi la conferma dell’esterno siciliano. Come da copione, Fabiani azzera tutto. Si riparte da capo, con nuovi ingaggi, con la società costretta ad investire senza incassare e con una squadra che, a dieci giorni dalla chiusura delle liste di trasferimento, è ancora un cantiere aperto. Sulla gestione del mercato, nemmeno il fido Mutti ha esitato a lanciare stoccate al diggì, sostenendo che era meglio chiudere prima questa serie di operazioni, per consentire ai nuovi di ambientarsi ed entrare in condizione. Inoltre, il tecnico bergamasco si ritrova con una squadra che cambia di settimana in settimana con calciatori con i quali lavora durante la settimana ma che di colpo spariscono, quasi per magia. Vedi il caso Giampà. L’ex del Messina martedì pomeriggio si allena con la Salernitana, in serata il club annuncia la risoluzione del suo contratto. La mattina successiva Giampà è ancora un calciatore della Salernitana, come lo definisce anche Mutti nell’intervista rilasciata di pomeriggio nella quale ribadisce di non averlo bocciato e che ogni decisione è addebitabile alla società. Stamani l’esterno calabrese non è più un calciatore granata. Ovviamente ha rescisso il contratto. E non si tratta di un episodio isolato. Due settimane fa con Ambrogioni, Mutti si era ritrovato in un’altra situazione imbarazzante: l’allenatore medita di farlo giocare a Bari, perché senza alternative a destra della difesa, lo convoca, ma poi il giorno prima della partita Fabiani rescinde il contratto col giocatore. Il mercato della Salernitana prosegue a colpi di risoluzioni contrattuali e arrivi che pesano sul bilancio, ma su cui il club granata non può fondare il futuro, perché i giocatori di qualità transitano di qui in prestito, non certo a titolo definitivo. E a giugno la giostra riparte.

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