Attenzione, piano, non fatevi male. Erano queste le parole più ricorrenti di Marco Cari nel corso dell’allenamento di ieri pomeriggio al Volpe a cui si riferiscono le immagini. Il ko di Montervino è solo l’ultimo di una lunga scia di infortuni che sta falcidiando la Salernitana dall’inizio del ritiro. Serve urgentemente un corno anti-jella per limitare il raggio d’azione dell’avversario più insidioso: quella sfortuna che continua ad accanirsi contro la Salernitana. E’ vero che nel calcio episodi positivi e negativi si equivalgono alla fine della stagione ma questa partenza così difficile non l’avrebbe prevista neppure il tifoso più pessimista. Prima Merino, poi Cozza, Soddimo ed ora Galasso e Montervino e siamo appena alla settima di campionato. Un bel guaio che provoca depressione tra i tifosi e apprensione in società. Ecco perché Cari invitava ieri i suoi atleti ad interventi non troppo energici. Il pericolo che qualche altro possa rompersi è sempre in agguato. Se agli infortuni di lungo corso e tutti importanti nell’economia del gioco granata, aggiungiamo anche la sfortuna in campo: vedi rigore sbagliato da Caputo a Trieste e il palo colpito da Fava a quattro minuti dal termine contro l’Ascoli appare evidente che c’è un conto aperto con la sfortuna. Non è solo una questione scaramantica. Del resto le avvisaglie c’erano state già in coppa Italia. Il doppio palo colpito da Stendardo al San Palo sullo 0 a 0 aveva già lasciato intuire che piega avrebbe preso questa stagione. Suggeriamo a Lombardi di munirsi di gobbetti e conti anti-sfiga anche se per annullare questo malefico effetto-domino basterebbe conquistare i primi tre punti della stagione cominciando da Cesena. Incrociamo le dita.
Salernitana contro gli avversari e la sfiga
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