Di cattivo c’è che laggiù sono andate a punti un po’ tutte, accorciando la classifica e rimettendo in discussione alcune squadre che sembravano tranquillamente adagiate sul fondo. L’Ascoli di Colomba continua a viaggiare a marce elevate, tengono il passo Treviso e Modena, in attesa del posticipo di oggi tra Cittadella ed Avellino. Classifica corta, cortissima in coda con 13 squadre, tutte ancora in gioco per evitare la retrocessione diretta ed i play out. Da Rimini ed Albinoleffe a quota 31 fino ai 17 punti del Modena che ha una partita da recuperare, tutto è ancora in discussione. In questo mese di febbraio la Salernitana incrocerà i guanti dopo Cittadella e Frosinone con altre 3 pericolanti: Modena, sabato, Piacenza e Pisa nelle prossime settimane. Tre gare che potrebbero chiudere in anticipo la partita salvezza. Tre scontri diretti di cui due all’Arechi ed uno solo in trasferta. Il calendario da una mano alla Salernitana. Partite abbordabili in una fase decisamente positiva per la squadra di Castori. A questo punto bisogna scegliersi il futuro, in questo senso la Salernitana potrebbe, in un colpo solo, chiudere la pratica salvezza o quanto meno gettare le basi per una seconda parte di stagione senza troppi assilli e togliendosi qualche soddisfazione. In che modo? Affidandosi alla compattezza del gruppo, cementato dai risultati, facendo affidamento sulla voglia di riscatto di Fava, sulla imprevedibilità di Iunco e, perché no, anche sul dualismo Berni-Pinna. Bisogna risalire posizione in classifica e bisogna riconquistare anche la tifoseria. Lombardi, che resta saggiamente in silenzio, sa bene che l’unica ricetta utile, in questo momento sono i risultati. Le parole, lasciano il tempo che trovano. Ora servono i fatti e soprattutto quella continuità di risultati appena intravista nella prima gestione Castori. Che il suo ritorno sia coinciso con il cambio di passo? Sabato sapremo se siamo in presenza di una vera svolta o un semplice episodio.
Salernitana, è vera svolta?
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