La maledizione del fantasista continua a colpire. L’ultimo a fermarsi, in ordine cronologico, è stato Jadid, vittima di un malanno muscolare che va valutato attentamente. Venerdì sera, i granata rischiano concretamente di non avere in campo nessuno dei giocatori in grado di ricoprire il ruolo di trequartista. Della Salernitana allestita in estate per puntare tutto sull’esperienza di Cozza e sul talento fuori dal normale di Merino, riveduta in autunno dal diesse Salerno con la classe cristallina l’italo-marocchino Jadid e che da gennaio potrà contare anche sull’apporto dell’ex cagliaritano Andrea Capone, nel prossimo impegno all’Arechi non ci sarà traccia. Di questi giocatori, contro il Gallipoli, l’unico che ha chance di essere impiegato da Grassadonia, ma non dal primo minuto, è Merino. Con Jadid in campo, da regista o a ridosso della prima punta, in queste settimane la Salernitana ha mostrato progressi. L’ex del Brescia, però, non ha la preparazione nelle gambe e il guaio accusato a Grosseto ne è una testimonianza. Cozza, prima di fermarsi nuovamente, aveva firmato la doppietta che aveva lanciato i granata verso la vittoria col Crotone. Una volta passata l’infiammazione al metatarso, proverà a mettersi nuovamente al servizio della causa granata, sperando di poter giocare con maggiore continuità. Merino è il simbolo della voglia della Salernitana di non arrendersi: 115 giorni dopo l’intervento al ginocchio, il peruviano è tornato in campo e, anche se lontano dalla migliore condizione, ha calciato la punizione da cui è nato il pareggio di Pepe. Con lui, con Capone, con Jadid, chissà magari anche con Cozza, la Salernitana potrà puntare su quella qualità, di cui si è avvertita l’assenza fino ad oggi. Ma nella battaglia col Gallipoli, Grassadonia dovrà puntare tutto su una Salernitana operaia, sul carattere dei suoi gladiatori e sulla voglia di rivalsa di chi fin qui ha deluso.
Salernitana, fantasia incerottata
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