No, così non va. Qualche timido progresso rispetto alle due disastrose prove offerte contro Frosinone ed Ancona la Salernitana lo ha anche fatto registrare. Ma il Modena andava sbranato e messo sotto e la squadra di Brini non è riuscita a compiere quella che non sembrava una missione impossibile, visto il valore dell’avversario. La differenza l’ha fatta quel Sasà Bruno a lungo ed invano corteggiato dal club granata, in dieci minuti l’ariete canarino ha rovinato il pomeriggio degli 8 mila dell’Arechi ed ha assestato altri due colpi alla sempre più vacillante panchina di Brini. Il tecnico marchigiano ci ha messo del suo. In avvio ha presentato una Salernitana finalmente razionale nell’assegnazione dei ruoli, ma che, oltre a commettere errori madornali (prova lampante di un blocco psicologico), non è riuscita a tirare in porta per tutto il primo tempo, lamentando i soliti problemi in fase di costruzione del gioco. A testimonianza del fatto che non basta un giocatore, Cozza nel caso specifico, a cambiare la sostanza. Granata un po’ meglio nella ripresa, proprio grazie alla voglia di mettersi in mostra del fantasista calabrese, alla grinta di Montervino, alle giocate di un Pestrin ispirato. Fresco di rinnovo, il romano conquista il rigore dell’illusorio vantaggio granata, firmato da Cozza. La Salernitana, rischia poco, prova a spingere con il fresco Pepe, subentrato al discontinuo Soddimo, ma Ferraro è sempre in fuorigioco e lì davanti c’è scarso peso specifico. A 10 minuti dalla fine Brini è costretto a richiamare Montervino, ormai zoppo e sostituito da Tricarico. Poco dopo tocca a Cozza, che aveva finito la benzina, e qui, probabilmente Brini commette l’errore decisivo. Entra Caputo, che ci mette poco a risultare più pericoloso di Ferraro, ma probabilmente sarebbe stato più opportuno inserire un difensore in più per difendere un vantaggio importantissimo, in panchina c’era Stendardo che avrebbe potuto dare filo da torcere nel gioco aereo. E invece, Soligo spreca la più comoda delle palle gol e in casa granata si spegne la luce. Come in un film già visto, sul capovolgimento di fronte basta poco, un traversone tagliato al centro e Bruno svetta per battere imparabilmente Polito. Come se non bastasse, in pieno recupero con la squadra di casa in confusione ed in affanno, Kyriazis rinvia proprio sui piedi del bomber emiliano che deve solo piazzare il colpo letale laddove Polito non può arrivare, relegando la Salernitana sul fondo della classifica in assoluta solitudine.
Salernitana in fondo al tunnel
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