Il riverbero delle parole pronunciate anni fa continua a echeggiare come un’eco amara nell’animo dei tifosi, trasformando il passare del tempo in un lungo viaggio di delusione. L’attesa è stata seguita da un silenzio assordante, un’assenza di azioni concrete che ha lasciato i sostenitori granata con un senso di abbandono e isolamento.
La retrocessione è il risultato di una stagione segnata da errori tecnici e da una gestione societaria lontana dalla realtà del terreno di gioco.
Mentre i dirigenti restano avvolti in un assurdo e ingiustificato silenzio da più parti si invoca un intervento del presidente. Atteggiamenti in linea con quanto detto dallo stesso patron all’atto del suo insediamento alla guida del club.
L’appello è unanime: è tempo di coinvolgere la tifoseria nel processo di rinascita, di riallacciare quel legame antico che ha sempre reso grande la squadra granata. Solo attraverso una programmazione seria e concreta, capace di restituire fiducia e passione ai sostenitori dell’Ippocampo, sarà possibile superare l’amarezza della retrocessione.
Salernitana, ora è tempo di ricostruire
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